mercoledì 31 agosto 2011

Supereroi = Municipale

Qualche giorno fa si parlava di forze dell'ordine, dopo essere stato fermato per il 34esimo controllo, come come conducente o passeggero, dall'inizio dell'estate. Ricordo di aver pronunciato il profondo pensiero razzista "I vigili urbani, quando ti fermano e hanno ragione, non hanno mai ragione del tutto, al massimo metà e metà".
Punizione divina per queste parole: dopo anni che invocavo controlli lungo le strade interdette ai camion, ché da queste parti ogni paese ha la sua microtangenziale per deviare il traffico pesante ma il traffico pesante fa quel cazzo che gli pare, andando al lavoro ho incrociato una pattuglia di vigili (già, proprio loro, quelli che non hanno mai ragione) che fermava i grossi automezzi per verificare se fossero autorizzati al transito per carico/scarico o se invece stessero "facendo la furbata" (cit.). Goduria. Avrei suonato loro il clacson e alzato un pollice in segno di approvazione, ma avrebbero pensato che li stessi pigliando per il culo. Sono pur sempre vigili.

lunedì 29 agosto 2011

Spammami il cuore

Splinder sotto attacco speculativo.
Bot che oggi aprono blog scrivendo sequenze casuali di parole in inglese.
La cosa terribile è che esistono blog "reali" che fanno molto più schifo.

venerdì 26 agosto 2011

Pentanostalgici

La Prima Repubblica era uno schifo, lo sappiamo tutti, e nessuno la rivorrebbe indietro. Ma questo editoriale di Marcello Sorgi avrei potuto scriverlo io, magari in un italiano un po' meno accattivante. Il concetto di fondo è che fino a vent'anni fa la politica -sostantivo- sapeva essere molto più politica -aggettivo-.

giovedì 25 agosto 2011

Maledetta

Sapere che in casa mia viene cucinata una strana pietanza chiamata "Pollo alla Parodi" mi fa venire i brividi.
Grazie a Dio se ne va da Studio Aperto (e approda a La7 assieme a Nicola Porro del Giornale, manca solo che chiamino la Franzoni ad S.O.S. Tata).

mercoledì 24 agosto 2011

Blinding lights

Rettifico con gioia quanto scritto qualche giorno fa in questo post: basta un semplice "doppio tap" sullo schermo e lo zoom sulla pagina di giornale va a buon fine.
Il mio onanismo è salvo.

martedì 23 agosto 2011

Recycle bin





C'è chi li definisce uno dei migliori gruppi italiani dal vivo.
Di sicuro sono tra i più fighi del decennio appena passato.

lunedì 22 agosto 2011

A Stalingrado non passano

Vicino casa mia c'è la via che costeggia il parcheggio del cimitero del paese. Tale strada ad un certo punto prende una curva, e qualche genio dell'urbanistica ha piazzato quattro pannelli per le affissioni comunali giusto in mezzo a tale curva. Su quei pannelli vengono normalmente appiccicati i manifesti più apprezzati dalla comunità: le pubblicazioni mortuarie.
C'è chi se le guarda e se le studia dal marciapiede, evvabbè, ognuno ha le sue passioni. C'è chi si pianta in bicicletta in parte (ma anche in mezzo) alla strada a leggere. Piccolo intralcio, ma nella giungla urbana c'è di peggio.
Quelli che mi frantumano le palle sono quelli in auto (statisticamente il più delle volte trattasi di Fiat Panda, modello vintage). Fermi. Con le quattro frecce lampeggianti. In curva. Oltretutto prima della curva c'è una bella siepe, più alta della Panda, quindi ci si mette anche l'effetto sorpresa. Che poi io mi chiedo come facciano sti vecchi a leggere, dal posto di guida che si trova distante dal marciapiede. Naturalmente ci sono quelli evoluti che arrivano nell'altro senso di marcia e si piantano contromano.
Appunti per quando diventerò un personaggio di spicco del panorama politico locale: manifesti funebri solo nelle aree pedonali.

Ecologia 2.0*


Sensazionale scoperta del lunedì: l'applicazione "La Stampa" per Android consente di leggere il quotidiano torinese del giorno, in formato digitale, sullo smartphone, sin dal mattino, senza spendere (apparentemente) nulla.
Il problema è che pare non vi sia modo per fare lo zoom della pagina. Sui trevirgolasette pollici di schermo del mio HTC si riescono comunque a decifrare i caratteri. Ma per essere sicuro di poter continuare a leggere il mio giornale preferito aggratis dovrò aver cura delle mie diottrie residue. E dire "basta" alle pippe.

*Il titolo di questo post si riferisce alla doppia riduzione del consumo di carta in esso indicata.

La tempesta elettrica

Non sono ancora riuscito ad ascoltare per intero "WOW" dei Verdena, eppure dev'essere un bell'album. Nonostante ciò, ho visto il loro terzo concerto in pochi mesi e le impressioni sono sempre molto buone.
Non hanno perso l'abitudine di scrivere testi non proprio limpidi, e assolutamente deprimenti per quel che si riesce a capire, ma la complessità del suono è disarmante. I pezzoni del passato fanno ancora cantare il pubblico (mentre Alberto qualche problemino ce l'ha, toppando l'attacco della terza strofa di Valvonauta), ma i brani degli ultimi due dischi hanno un'altra fattura.
Indipendemente dalla scaletta, e quest'ultima era davvero buona, è il modo di stare sul palco che rende merito ai Verdena, specie quando Alberto si alza dalle tastiere e prende in mano la chitarra. Le luci, e i capelli di Luca quando picchia seriamente, fanno il resto.
La chiusura con "Il suicidio del samurai" è poi una ruffianata nei confronti del pubblico stronzo, quello che vuole i brani dagli album vecchi ma non quelli famosi che cantano tutti. Si, sono chiaramente uno di quelli, e mi ha fatto molto piacere questa perla, culminata con l'entrata sul palco dei roadie che portano via pezzi di strumentazione al gruppo che continua a suonare con quel che rimane loro in mano.

mercoledì 17 agosto 2011

Gather speed

Perché non è che si può sempre guardare avanti





In questo video poi, Eddie è meraviglioso. Altro che Simon Le Bon.

sabato 13 agosto 2011

Double effect

Faccio da sempre fatica a sopportare alcuni giudizi su Facebook, da parte di chi lo definisce "il male", se non addirittura luogo fisico in cui accadono eventi pericolosi per la società. È semplicemente uno strumento, e come tale diventa buono o cattivo in base all'uso che se ne fa. Un coltello è uno strumento positivo se usato per tagliare il salame, oppure negativo quando lo si pianta nei reni di qualcuno.
Il problema di Facebook è che lo usa molta gente, e la gente è scema, e in Facebook viene riflessa la stupidità della gente. Ultima tra le ricorrenze che mi fanno venire l'orticaria, la tendenza a creare profili di coppia, o addirittura di coppia+bambino. L'utente è una persona, che si esprime come tale, pubblica i propri pensieri, condivide i propri interessi, segue quel che fanno i propri amici. Se Tizia e Caio, ovviamente fidanzati, hanno un profilo comune, significa che hanno un pensiero in comune, interessi perfettamente sovrapponibili, gli stessi identici amici. Non ci credo nemmeno se mi pagano. Significa che è una coppia che persegue la spersonalizzazione, oppure che uno dei due sta pisciando per marcare il territorio. Ed è in questo momento che verrebbero utili gli idioti che seminano zizzania. Taggando una foto di Caio con la testa sul water, ad esempio. Così la prossima volta imparate a non lobotomizzarvi.

mercoledì 3 agosto 2011

Superiorità

Sentire "Teen Age Riot" dei Sonic Youth mentre sei in auto che guidi ti fa sentire come Super Mario quando prende la stella.

Dumbphone

Tra gli innumerevoli, e futili, cambiamenti in atto annoveriamo anche l'acquisto di un nuovo telefono cellulare.
Non ho ancora avuto modo di capirne il funzionamento ad un livello minimo di dettaglio. Quello che però ho potuto imparare è che se si sta usando uno smartphone per telefonare e senti l'audio lontano e smorzato, prima di ipotizzare problemi tecnici è meglio accertarsi di avere l'orecchio appoggiato all'altoparlante, e non sul touchscreen.

martedì 2 agosto 2011

Il sonno della ragione genera mostri

Prima di uscire di casa stamane guardo il cellulare: due di agosto. Data che non mi suona nuova. Perché? Compleanno di qualcuno? Ricorrenza? Santo patrono del paese natìo?
Non mi accorgo di essere vittima anch'io dell'oblìo collettivo. E non mi sto a soffermare sull'assenza di esponenti del Governo alla commemorazione odierna. Perché se ci fosse stato qualcuno, sarebbe stata una presenza ipocrita.
Quello che mi disturba è la distanza siderale che viene riservata ad episodi diversi, di diversa matrice, del medesimo periodo. Quanto tempo è passato dall'ondata di indignazione generale contro il Brasile che non vuole smollare Battisti? Proposte di boicottaggi, alla stregua di un embargo, insistenti e martellanti proteste, interviste al figlio del gioielliere Torreggiani che da quel giorno sta sulla sedia a rotelle. Perché noi siamo un paese democratico, non c'è ragione di credere alle persecuzioni politiche.
E quei segreti di Stato allora? Qualcuno crede ancora che dietro Fioravanti e Mambro ci siano unicamente "ideali"? Qualcuno mi sa dire, e non è una domanda retorica, se stasera il TG5 ha intervistato i parenti di qualcuno di quegli ottantacinque, o dei duecento feriti?
Poi parliamo di piazza Loggia. E piazza Fontana. E Ustica. E (aggiungere a piacere).
A questo punto andiamo a Brasilia e facciamo capire di essere una nazione democratica. Questa volta pretendendo che gli altri ci credano.

lunedì 1 agosto 2011

No cars go

È solo un po' di me che se ne va.
Necessitava ormai di più interventi delle ginocchia di Van Basten, non potevo fare altrimenti. Ma mi mancherà.
Non ci sarà più la radio col lettore cd non funzionante dal 2006.
Non dovrò più prestare attenzione nel premere le preselezioni FM da 2 a 6, ché il contatto era labile e rischiava di spegnersi ogni volta.
Non ci saranno più i fari opachi che quando pioveva sembrava fossero spenti, da quanto non ci si vedesse una mazza.
Non ci sarà più il cassetto del cruscotto pieno di pacchetti di sigarette vuoti, impresa non facile considerando che si tratta di pacchetti morbidi, e il posacenere che faticava a chiudersi.
Non ci sarà, ma non c'è mai stato in realtà, l'accendisigari, non ha mai funzionato, e la presa 12V praticamente finta che costringeva a razionare la batteria del navigatore.
Non ci sarà più il ghiaccio sui vetri da novembre a marzo, di uno spessore spropositato rispetto a tutte le altre auto circostanti.
Non ci sarà più il consumo di olio eccessivo, pari quasi a quello della benzina.
Non dovrò più scendere per far accomodare la gente sul sedile posteriore, poiché dal lato passeggero non si alzava più lo schienale.
Non ci sarà più il grigio metalizzato cangiante, che assumeva una tonalità diversa in base al punto di vista dell'osservatore, per effetto della stratificazione di polvere.
Non dovrò più scaldare la chiave con l'accendino perché il ghiaccio ha inchiodato la serratura (a parziale discolpa, quella volta faceva -17°C).
E niente più madonne afferrando il pomello del cambio in alluminio, congelato in inverno che ti ci si attaccavano i palmi e ustionante in estate.
Non avrò più paura di ogni minima asperità del terreno che faceva sobbalzare i passeggeri nemmeno stessimo facendo la Dakar.
Il tappetino non scivolerà più fino ad infilarsi sotto l'acceleratore, uno scherzetto che ti fa provare quei dieci secondi di adrenalina.
Non dovrò più smontare mezzo vano motore per cambiare la lampadina dell'anabbagliante, quello destro che si bruciava a cadenza lunare.
Non si sentirà più il botto della cappelliera posteriore che alla prima buchetta si sganciava e si tuffava nel baule.
Non servirà più il tocco fatato per aggiustare lo specchietto retrovisore centrale evitando di trovarselo in mano alle 4 di mattina mentre guidi beato.
Lei non c'è più. Tra qualche giorno sarà un anonimo cubo di ferraglia. Ma la sua memoria non svanirà tanto facilmente. Google Street View ne serberà l'effigie, parcheggiata davanti all'ufficio. L'ho scoperta giusto il giorno prima di lasciarci per sempre.

No cars go