lunedì 12 novembre 2012

It's just a restless feeling by my side

La mia posizione nei confronti delle aperture domenicali dei negozi e supermercati è arcinota, sono una perversione superflua di questi ultimi anni, quando si hanno a disposizione sei giorni a settimana per fare la spesa fino alle 20 o alle 21 ci si potrebbe pure accontentare e far riposare le iperflessibili maestranze che ci lavorano.
Purtroppo ieri sera mi sono reso conto a tarda ora di non aver più in casa del vino bianco, elemento essenziale per la preparazione di uno dei piatti tipici del mio pranzo domenicale, peperoni con salsiccia (luganega) in umido. Avendo già tolto dal congelatore la suddetta salsiccia ed essendo i peperoni al limite della loro utilizzabilità non avevo scelta, così al mio rientro a casa stanotte mi sono messo alla ricerca di un supermercato aperto la domenica mattina. Oltre le 12, possibilmente.
L'Esselunga vicino casa santifica la giornata del Signore, e lo sospettavo già prima, mentre l'altro punto vendita, a poco meno di dieci minuti di auto da qui, si è rivelato essere aperto fino alle due del pomeriggio. Così ho puntato la mia bella sveglia (tre, due delle quali sull'Androide e come suoneria la canzone dei titoli di testa di Boardwalk Empire), mi sono alzato ad orario decente, ho fatto colazione con the e Ritornelli e mi sono messo in auto. L'immagine che mi prefiguravo era quella di un supermercato semideserto, poche persone uscite dalla messa che compravano due cazzate e qualche personaggio dall'aria poco arrivata che si riempiva il carrello consapevole di far la figura del disadattato. E invece.
Due giri del parcheggio esterno per trovare un posto, santiddio. Carrelli che vanno e che vengono. Il terminale del Prestospesa ancora più figo, a forma di etichettatrice Dymo. Senso di appartenenza ma al tempo stesso di disagio, essendo la disposizione delle corsie IDENTICA all'altro punto vendita, trovare everything in its right place pur sapendo di essere da un'altra parte. Pure gli stronzi che si piantano subito di traverso nel reparto frutta-verdura, gli stessi. E anche quegli altri stronzi che fanno da tappo nella corsia salumi-latticini. E così uno si dirige verso le casse del Prestospesa. Che però non hanno i numeri più bassi ma quelli più alti. E non sono casse ma lettori di codici a barre e carte magnetiche, e fai tutto da solo e ti stampa lo scontrino. Senza darti i bollini per il peluche Dreamworks, quello devi chiederlo all'addetto. Fare la coda per avere un bollino mi pare eccessivo, così faccio per uscire. Ma se vuoi uscire, devi passare lo scontrino sotto il lettore, per dimostrare che hai pagato.
Insomma, quella che si prospettava come un'eccezionale esperienza pseudomistica si è rivelata essere un caos di tecnologia utile ma sconosciuta e quindi ostile, e di gente che la domenica non ha un cazzo da fare e decide di andare a fare le spese grosse. Ma stare a casa a ricevere la benedizione su Raiuno no? È proprio evidente che a Brescia non c'è più speranza di fare tardi il sabato sera. Apriamo un nuovo locale e chiudiamo un supermercato (solo la domenica, eh).

6 commenti:

  1. Ci sono persone che hanno come unico scopo nella vita quello di andare a rompere i coglioni al supermercato la domenica mattina.

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    1. Avrebbero bisogno di un gin tonic in più il sabato sera. Il mondo ne risentirebbe positivamente.

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    2. e, purtroppo, non solo a Brescia.

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    3. La nostalgia ti frega, quando fino a pochi mesi fa c'era più di un'occasione per starsene fuori fino alle quattro o le cinque senza accorgertene.

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  2. io voglio shrek, lo voglio tantissimo, ma qui non c'è l'esselunga...

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    1. Compra i bollini su eBay, se non riesco a riempire la scheda ti regalo i miei sei finora accumulati...

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