Avevo in cantiere da qualche tempo un post sui blog defunti che una volta seguivo. Ho anche creato una cartella nei preferiti in cui lasciarli parcheggiati e di tanto in tanto tornare a dare un'occhiata (nel tempo ho assistito ad alcune resurrezioni).
Questo topic sembra a questo punto superato, dato che quegli stessi blog corrono il rischio -non quantificabile- di sparire per sempre. Assieme a tutte le altre pagine Splinder.
Noto una certa isteria collettiva, non del tutto immotivata ma sproporzionata rispetto alle certezze che si hanno -nessuna- e all'effettiva portata del rischio. Una volta fatto il backup su una nuova piattaforma, succeda quel che succeda ci siamo parati comunque il culo. Naturalmente è un passaggio che devo ancora completare. Devo ancora iniziarlo, a dire il vero.
Dietro queste manovre di palazzo, complotti massonici, intrighi orditi da IoBloggo (piattaforma che, non fosse per la facilità di importazione, nessuno avrebbe mai scelto già solo per il nome ridicolo e che invece si trova ora sulla cresta dell'onda) ci sta una sacrosanta verità: Splinder ormai fa schifo. Il servizio (assistenza, manutenzione, innovazione) lascia a desiderare da parecchio tempo, la qualità media dei blog è a dir poco scadente, la presenza di spam è ai massimi storici, l'indicizzazione su Google è insignificante. Questo spauracchio della chiusura non fa altro che accelerare un processo di abbandono in atto da tempo. Vero che si perde il senso di community che Blogspot o Wordpress non sanno offrire, ma è altrettanto vero che canali di condivisione ce ne sono oggi a bizzeffe.
Non ho ancora deciso il destino di questo blog, ma di drammatico non ci vedo granché. A meno che non mi si freghino tutti i post da un giorno con l'altro.