sabato 18 gennaio 2014

They wouldn't turn around and hate it

Ero alle prese con lo smontaggio del presepio, vale a dire togliere la capannina dal ripiano dei dischi, e trovare una scatola adatta a contenerla, e mi stavo avvicinando a un mezzo esaurimento causa dimensioni introvabili della scatola.
Ed è così che su Radiodue ("MU", trasmissione della quale ho trattato brevemente qui) mettono questa canzone. E io torno in pace con me stesso, col mondo e pure con i presepi.


Penso che basti a spiegare perché quando Lou Reed è scomparso ho pianto abbondantemente. Non eri uno qualunque, e non eri nemmeno semplicemente uno bravo.

6 commenti:

  1. Anch'io ho pianto quando e' scomparso Lou Reed ed ho passato quasi due settimane con I Velvet Underground a paletta!L'unica cosa che potrebbe consolarmi e' fingere di credere nell'esistenza di un ipotetico paradiso del rock dove Lou puo' continuare a battibeccare con Lester Bangs........

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    1. La sera prima avevo ascoltato Transformer e avevo ancora il cd nel lettore. Davvero è difficilmente spiegabile quello che è successo...

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    2. Pure io!!Lo avevo appena caricato sul nuovo mp3....c'è da dire che qualche giorno prima Morgan si era mascherato da Lou Reed ad XFactor...per me quell'uomo porta una sfiga angosciante!!

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    3. Forse il dispiacere è stato tanto che... no, dai, non si specula su certe situazioni solo per gettare fango su qualcuno che non sopporto. (a me hanno detto che forse ho portato sfiga io)

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  2. E non era neanche semplicemente uno e basta. Era molto, molto di più. E ho pianto...tanto. Almeno quanto (se non più di quanto) ho pianto per Sic e per Mandela.

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    1. Per me è ancora più strano. Simoncelli non lo "conoscevo", per modo di dire, mentre Mandela era lì da mesi e nulla era inaspettato. E poi ecco, la mia è una chiave di lettura egocentrica, "cosa ha dato A ME?".

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