mercoledì 30 marzo 2011

Decagono irregolare

La rete aspetta con impazienza i miei two cents sul nuovo disco degli Strokes, Angles.
La stessa impazienza con cui io aspetto che mi arrivino a casa l'LP e la maglietta, perché ormai fa caldo e potrei anche iniziare ad indossarla.
A me non dispiace affatto. Non è un capolavoro, non è un album storico, forse non arriva sul podio dei tre migliori dischi degli Strokes (per chi non lo sapesse, con questo ne hanno pubblicati 4), ma non è una merda.
I detrattori, e gli indie-di-merda, che spesso coincidono (alla faccia di chi sostiene che io incarni queste brutte cose), affermano che fa schifo quanto First Impressions of Earth. Che per me è un grande album, quindi non si può ragionare con questi qua.
Non ha un filo logico questo disco, le canzoni (dieci, mica sessantanove come in quel gran disco dei Magnetic Fields) sono slegate tra di loro, si può dire di generi diversi, non si capisce bene dove vogliano andare a parare e forse perché non vogliono effettivamente andare a parare da nessuna parte. Ma è gradevole e leggero, e contiene sempre una canzone adatta al momento.
Per quanto riguarda la canzone adatta a tutti i momenti, io ho individuato questa

lunedì 28 marzo 2011

Autarchia (release '11)

Non che di macroeconomia ce ne capisca un granché, non ho proprio le basi per ragionare coscientemente su certe questioni.
Ma mi lascia perplesso realizzare che quegli stessi personaggi che esattamente 17 anni fa salirono al potere inneggiando alla "rivoluzione liberale" (oddio, proprio gli stessi no, visto che i veri liberali della compagine se ne sono andati uno ad uno nel corso degli anni) sono i fautori della manovra protezionistica degli ultimi giorni volta a salvaguardare la proprietà italiana delle nostre aziende (nella fattispecie Parmalat).
A parte il dubbio legittimo, ché uno pensa alla vecchia proprietà Parmalat -Tanzi- e conviene che una qualunque holding straniera non potrà mai fare i danni che sono stati compiuti da codesto esempio di fenomeno italico.
L'immissione di capitali stranieri nel mercato italiano, con la garanzia che l'italianità del prodotto non verrà intaccata (non sono mica scemi, il "made in Italy" nel settore alimentare tira ancora da maledetto, non ci vengono a "rubare il prodotto" come qualcuno paventa), non è di questi tempi una boccata di ossigeno da non disdegnare? O vogliamo piuttosto una, cento, mille Alitalia?
Perché siamo tutti italiani quando ci sono i Mondiali di calcio (e l'Italia va avanti, altrimenti sticazzi) e quando qualche scemo fa leva sul senso di unità nazionale contro l'invasore.

Pravda

A me le dietrologie e i retroscena improbabili di Repubblica fanno venire l'orticaria. Sono espressione di quella parte di sinistra che per combattere il berlusconismo scende sullo stesso campo di gioco. Senza la stessa efficacia.
Quella che ho letto stamattina non mi sembra però la solita polemica sterile (qui l'articolo, scoperto via Il Post).
Forum mi ha sempre fatto girare i coglioni, perché convince la gente (perlopiù beota) che si può diventare superesperti in diritto nel giro di una settimana. Ma stavolta il limite l'hanno passato ampiamente.
Se devo dirla tutta, mi spiace solo per Fabrizio Bracconeri. Che brutta fine per il povero Bruno Sacchi.

venerdì 25 marzo 2011

Rock targato Lambrusco

È una persecuzione, e mi devo sfogare.
Ligabue lo ascoltavo quando avevo 13-14 anni. Era il periodo in cui era uscito "Su e giù da un palco", live degno di nota che riassumeva tutta la produzione, più che discreta, dei suoi primi anni di attività. Dopo quel disco lo considero artisticamente morto, e non sono l'unico.
Era quasi da preadolescenti brufolosi e alternativi tutto ciò, quasi da rimorchio (ho specificato "quasi").
Ma eravamo scemi. OK Computer era uscito in quel periodo. Qualche mese dopo avrei scoperto i Korn e mi si sarebbero aperti nuovi mondi.
Adesso, cara la mia Virgin Radio, cosa ti fa credere che oggi, alla mia veneranda età, proprio ora che indosso pantaloni stretti e cappottini (ancora per pochi giorni) con un certo taglio, io abbia voglia di sentire una cazzo di canzone di Ligabue, scelta tra quelle vecchie più brutte e quelle nuove che sono tutte brutte, ogni volta che salgo in auto? La Warner ha deciso che deve far fuori le cassettine del Liga dal magazzino e ti sta usando come veicolo promozionale?

giovedì 24 marzo 2011

Il sogno continua

Solo per farvi sapere che esiste un blog su Splinder (e una serie di altri siti sparsi, scopro ora) dedicato a Christian Giuffrida. Naturalmente se volete visitarlo ve lo cercate da soli.
E comunque grazie a Mediaset che ha fatto rimuovere tutti i video da Youtube, altrimenti davamo una rinfrescata al "caso Zanzi".

mercoledì 23 marzo 2011

Lady, hear me tonight

Succede che ad esagerare troppo con la produzione e la post-produzione, poi davanti ad un'esibizione live il pubblico si trovi piuttosto deluso.
Ti ascolti un gruppo su Myspace e ti convinci che siano davvero bravi, suoni e voce un po' sporchi, non dico che sembrino i Dead Weather ma hanno qualcosa (soprattutto lei) che li ricorda.
E invece sul palco questa texana suona come un incrocio tra Sheryl Crow e Shania Twain. Abbastanza eloquente.

lunedì 21 marzo 2011

Leak it

È facilmente rintracciabile online un leak (chiamarlo leak è ingeneroso, si tratta di mp3 a 320 kbps) del nuovo album dei Kills, in uscita all'inizio di aprile.
Io sono impaziente e non ho saputo aspettare, così me lo sono scaricato. Potrebbe trattarsi di un azione a fin di bene, pare che la prima edizione del 33 giri sia stampata su vinile colorato e devo decidere se preordinarlo online (fermatemi).
Dopo un paio di ascolti mi sembra valido. So che non si dovrebbe dire, ma ne sponsorizzo la pirateria.

Smoke on the tracks

Non posso che ringraziare Virgin Radio. Si sta vivamente impegnando nel suo contributo alla causa "Diminuiamo le sigarette fumate in auto".
Breve riassunto delle puntate precedenti, per chi fosse nuovo di queste pagine o della mia persona: nei giorni feriali, al netto di uscite serali eventuali, la totalità delle sigarette che fumo (quantità variabile tra 2 e 4) sono riservate al tragitto casa-ufficio: in stazione quando vesto i panni del pendolare serio, in auto quando mi sento pigro e svogliato. Accendere la sigaretta mentre guido non è quasi mai un gesto automatico, ma deve avvenire in circostante ben precise, vale a dire in concomitanza di canzoni che richiedono o suggellano il consumo di nicotina.
Essendo il lettore cd fuori uso da ormai un lustro, mi trovo costretto ad ascoltare la radio, e nelle ore giornaliere l'unica stazione ascoltabile è la sopraccitata Virgin (su Capital di giorno parlano troppo, su Radiodue pure e passano musica del cazzo).
Semplificando e razionalizzando, si ricava quindi l'implicazione "Se Virgin passa una bella canzone, allora mi accendo una sigaretta". E trovare due brani discreti in mezz'ora di viaggio non è mai stato particolarmente difficile.
Da due-tre settimane a questa parte, il livello della programmazione musicale è vertiginosamente precipitato: il rock-style che ha sempre contraddistinto l'emittente che si chiama come le bibite sta assumendo sfumature discutibili, e la conferma definitiva ce l'hai quando ti fanno sentire Ligabue almeno una volta ogni ora.
Ci sono giornate in cui fatico a trovare almeno una "cigarette-song", e se non la trovo non fumo.
Poi ci sono invece giornate in cui c'è il sole, non c'è nessuno in giro e ti mettono Corduroy.

mercoledì 16 marzo 2011

I Dislexia Love

Se ci sono gli Allo Darlin' a darti le dritte, tutto quello che può andar bene lo farà.





martedì 15 marzo 2011

Red Hand of Ulster

Chi mi conosce bene (per sua immensa sfortuna) è al corrente delle tre mie fissazioni, che spesso si rincorrono e si incrociano in modo perverso: geografia, politica e musica.
In seguito a quanto affermavo riguardo l'espansione musicale di un paese relativamente piccolo come la Scozia, oggi (ascoltando gli Stiff Little Fingers, gentilmente segnalatimi da Jack Black in "Alta fedeltà") ho provato ad applicare lo stesso concetto sull'Irlanda del Nord. Ed il risultato è stato stupefacente.
Un paese di poco più di un milione e settecentomila abitanti (qualcosina in più della Sardegna, per fare una proporzione) è in grado di produrre una quantità considerevole di gruppi rock degni di tale qualifica. E non venite a dirmi che in Sardegna hanno i Tazenda.
Per il momento, ricordiamone giusto un paio in un colpo solo: Teenage Kicks degli Undertones in una cover degli Snow Patrol, appositamente incisa e trasmessa ai funerali di John Peel (non sto a raccontarvi tutta la storia, con la quale ho già ammorbato un numero sufficiente di persone).

Life is simple

La spasmodica attesa per il nuovo album della band più puzzasottoilnaso di tutta New York sta diventando giorno dopo giorno più palbabile nell'aria.
Il risveglio mattutino con "Heart in a cage" che ballonzola da destra a sinistra nella mia testa vuota non è certamente una novità, è un fenomeno che si ripete periodicamente da circa tre anni. Tutta colpa del mantra, "Well I don't feel better-When I'm fucking around" (sono due giorni che ascolto solamente brani contenenti la parola Fuck, ok, e allora?).



Il preordine è stato piazzato qualche giorno fa, vinile più maglietta col classico logo (è evidentemente più indie rispetto alla T-Shirt con la copertina dell'album) più parrucca modello "replica Julian Casablancas". Non che ne abbia bisogno, i miei capelli di questi tempi sono un po' la versione sfibrata della criniera di una indie-rock-star come si deve.
Tra gli amici di last.fm ce ne sono in ogni momento almeno due in ascolto degli Strokes (uno dei due è BibbyMVP, l'altro va a rotazione).
Sabato ho fatto una tappa veloce al Lattepiù dopo parecchi mesi che non ci mettevo piede. Hanno passato Reptilia. Saranno sei o sette anni che frequento quel posto, da quando si chiamava ancora Trinity College e stava dall'altra parte della città. Sono sei o sette anni che ogni sera, e dico ogni sera, mettono quella canzone.
Mi sono iscritto alla newsletter di Ferrara sotto le stelle, sperando che nella definizione del programma compaia ad un certo punto il loro nome. Quest'estate ci sono dei discreti live in giro per il centro-nord Italia, e ancora manca il completamento del cartellone estense (ti prego, tu che rispondi al nome di Dio o di Steve Buscemi a seconda dei punti di vista, fa' in modo che il Bands Apart di quest'anno sia ancora più figo di quello del 2008, l'anno di Franz Ferdinand+Interpol+dEUS) e l'intera lineup del Traffic. Ci sono margini per ben sperare.

EDIT: che il clima fosse frizzante e ci fosse qualcosa nell'aria era chiaro. Che giusto questa mattina mettessero online l'anteprima di Angles per intero, però, non me lo aspettavo nemmeno io. Enjoy it  .  

lunedì 14 marzo 2011

Avvisoria parentale

A seguire un video ed una canzone assolutamente geniali.
Nella quale però si parla di trombare. Quindi se premete "play" lo fate consapevoli di ciò.

Eterne promesse talvolta mantenute

Fino a ieri non avevamo capito un cazzo.
Quando erano in giro con il tour di "Requiem", rimpiangevamo i tempi de "Il suicidio dei samurai" e antecedenti, che quei brani dal vivo erano così leggeri e frizzanti e coinvolgenti.
Ora è uscito "WOW", l'album precedente è stato ampiamente masticato, digerito e apprezzato. Ma quando senti live quei quattro brani estratti dall'album con la copertina nera, ti rendi conto di quanto quel disco sia perfetto per essere eseguito su un palco.
E vorresti tornare al tour precedente. Anche se Alberto cagava il cazzo ai fonici ogni due per tre (ieri sera è stato sorprendentemente diligente invece, nessuna polemica per le spie e il salcazzo).
E "Viba" suona tanto bella e nostalgica quanto decontestualizzata da quel meraviglioso rumore.

Star Alliance

Se a causa di questi giorni di manutenzione sciagurata perdo una stelletta dello ShinyStat Rank chiedo a Splinder i danni morali.

venerdì 11 marzo 2011

Solo un grande sCasso

Oggi ho diciotto anni. Sono in preda a sbalzi ormonali primaveril-adolescenziali.
Ascolto "Il suicidio dei samurai" dei Verdena.



Forse mi passano queste cazzutissime quattro linee di febbre che mi accompagnano dall'inizio della settimana. Forse la smetto di ingurgitare Aspirina, con quello schifosissimo sapore che ti si attacca ai lati della lingua e non se ne va manco con il Mastro Lindo.
Però "Requiem" è un altro album con i controcazzi, sarò l'unico a sostenerlo ma la cosa non mi turba affatto.


giovedì 10 marzo 2011

Imbarazzante giovinezza lamé

I Baustelle sono per me come una perversione. Se ne stanno mesi e mesi dimenticati in disparte, come se non esistessero proprio. Poi un bel momento parte l'ispirazione, ed entro nel tunnel con mani, piedi, cazzo e testa.
Ieri ho premuto play su Gomma dopo moltissimo tempo.



Poco fa ho speso 50 euro, più dieci di spedizione (li mortacci) per l'ennesimo cofanetto da feticisti.
Era una dose tagliata male.

mercoledì 9 marzo 2011

Ice age coming

Una sottile patina sul vetro dell'auto. Il 9 marzo. Non ha minimamente senso tutto ciò.
(mi ricordo di una prima pagina de Il Giornale di qualche tempo fa, naturalmente ai limiti del demenziale)

martedì 8 marzo 2011

E sticazzi?

Grazie Ticketone perché solo tu con le tue pregevoli newsletter sai risollevarmi le giornate.
Laura Pausini sta tornando.

La vera notizia, che poi non è notizia ma è quello che si può definire un petting preparatorio alla notizia, è che secondo Indipendente (che organizza concerti, quindi abbastanza affidabile) "Estate 2011: prevista tempesta Arctic in Europa..stay tuned!". Nell'attesa, proseguo il mio tour scozzese con i Primal Scream (che per inciso saranno pure loro in Italia st'estate).
"Come cazzo fanno in Scozia ad avere in soli 5 milioni di abitanti un numero sterminato di gruppi coi controcazzi?" (autocit.)

lunedì 7 marzo 2011

Merende e cattive compagnie

Non è mia intenzione fare del moralismo in questa sede. Non è in realtà mia intenzione fare mai del moralismo, ma queste righe potrebbero puzzare di bigottismo. Ci tengo a sottolineare a prescindere che non è questa l'intenzione che mi smuove.
I siti internet italiani mi imbarazzano. Non tutti, per carità, e nemmeno la maggior parte. Però molti, di quelli che non ti aspetti. E lasciamo perdere il cosiddetto "boxino morboso" sui siti dei principali quotidiani italiani, che pare abbia valide giustificazioni pubblicitarie.
Il problema è che quando apri una pagina web italiana, c'è sempre il rischio che compaia qualche zozzeria in sovraimpressione. Questo diventa un problema nel momento in cui ad esempio, sul lavoro, decidi di farti per 5 minuti gli innocenti cazzi tuoi.
Apri il sito della Tim per controllare il traffico, e ti compaiono le chiappe di Belen.
Vuoi visitare la tua casella mail su Alice, e ti compare un'ammiccante Hunziker che un po' di tetta tende sempre ad esporla.
Splinder poi, sta diventando qualcosa di ingestibile. Per qualche motivo (in parte giustificato, ma né più né meno frustrante) deve aver preso piede l'equazione blogger=morto di figa, e da qui il proliferare di banner che propongono siti di ricerca dell'anima gemella, o addirittura "club dove le fantasie si incontrano".
Il risultato è che, se qualcuno sbircia il tuo monitor, anziché far la figura del cazzeggiatore (non vedo perché nascondersi dietro un dito) passi per il cazzeggiatore segaiolo.
Sul sito di AT&T in home page si trova l'immagine di un alieno, e su quello di Telekom c'è una foto di Angela Merkel (non in pose ammiccanti, anche perché immagino le risulti difficile). Così, per dire.

EDIT: dimenticavo il portale "Libero", tu ci vai per leggere le mail e ti ritrovi non dei boxini morbosi, ma dei manifesti 6x3 con un sacco di carne a vista. Notizia di oggi: "Pamela Anderson si spoglia". Per la sedicimilionesima volta.

domenica 6 marzo 2011

Il dito medio invisibile del Mercato

C'è da ammettere che il Fischiettatore non è solo un bravissimo fischiettatore, guarda caso.
È anche un grande esperto di Economia, teorie rivoluzionarie che manco la scuola di Chicago.
L'altro giorno illustrava la sua teoria sul funzionamento della legge della domanda e dell'offerta:
- quando un bene ha una domanda scarsa, il prezzo deve calare per renderlo più appetibile sul mercato
- quando un bene ha una elevata domanda, il prezzo deve calare perché comunque il profitto è garantito
Resta solo da stabilire a questo punto quando i prezzi dovrebbero salire. E poi andare a spiegarla a tutti gli attori della scena economica.

mercoledì 2 marzo 2011

Rock 'n' roll star

Hanno iniziato a passare in radio il primo singolo dei Beady Eye, il gruppo capitanato da Liam Gallagher, e mi sono subito sembrate palesi le assonanze con i Beatles, o nel caso specifico con un brano di un membro dei Beatles che suonava tremendamente Beatles.
Poi la scorsa settimana hanno passato l'intero album in anteprima su Virgin Radio. Mi sbagliavo, questi Beady Eye non si sono fortemente ispirati ai Beatles. I Beady Eye sono una cover band dei Beatles che si è divertita a cambiare un po' i testi di alcune canzoni. Agghiacciante.

Recidivo?

Mentre si sta ultimando l'opera di autodistruzione precedentemente narrata, oggi ho deciso di sfidare la sorte.
Ho comprato un multipack da 10 paia di calzini, sempre H&M ovviamente.