giovedì 26 settembre 2013

Single per scelta

Non sto ascoltando album nuovi, anche se in giro ce ne sono di accattivanti, perché sono impegnato a sentire dischi recenti-ma-non-nuovi (spiegherò poi il perché).
Un po' di tempo mi avanza per sentire brani inediti, che a volte regalano soddisfazioni maggiori.

In ripetizione periodica, il video della performance live degli Wavves ospiti di Conan con il nuovo pezzo "Nine is God". Non ho una conoscenza profonda di questa band, mi sembra comunque che si discostino sensibilmente dal passato, spostandosi verso sonorità più vicine ai miei canoni.

Più vicino alla mia area di interesse anche il secondo brano messo in circolazione dai FUZZ di Ty Segall (si, quello che pubblica seicento dischi diversi con una serie infinita di formazioni), come anteprima del loro album eponimo di debutto. Questa "What's in my head" sta dalle parti del garage, e posso solamente apprezzare il risultato.

Anche i Best Coast hanno in uscita un mini album intitolato "Fade away", dal quale hanno estratto il brano "I don't know why". In tutta sincerità, fino al minuto 1:38 mi sono chiesto che cazzo sto ascoltando, poi il tutto accelera e si mettono a fare i Best Coast, nel modo più classico e intramontabile e noioso e accattivante che ci sia. Quelli che non sai bene perché li ascolti, ma comunque li ascolti e non ti stancano.

Sono un po' troppo electro-trendy, gli Sleigh Bells, per poterli ascoltare in loop. Ma in un panorama decisamente troppo ripetitivo, ai miei occhi spiccano e "You don't get me twice" sembra un buon antipasto del disco "Bitter rivals".

Ci sono arrivati prima loro, come sempre. E io non mi vergogno a scopiazzare pure questa da Benz Trade, "1990" dei Soviet Soviet, gruppo italiano degno di nota che stanno per mandare in giro la loro opera prima "Fate". Il pezzo parla da solo, chi gradisce un certo tipo di sound rimarrà colpito, io intanto rileggo il titolo e penso ai Mondiali di Italia '90, e alla splendida maglia della nazionale dell'Unione Sovietica che tanto mi sarebbe piaciuto vincere con i punti delle merendine Ferrero, solo che essendo all'epoca figlio unico non era affatto possibile (solo le famiglie composte da almeno sei persone riuscirono a collezionare tagliandini a sufficienza per portarsi a casa uno dei premi del concorso "Vinci Campione").

lunedì 16 settembre 2013

[spoiler alert] Non tutto è imprescindibile

Settembre, oltre ad essere il mese più gettonato nei titoli e nei testi delle canzoni, è anche un mese di grandi uscite, dopo la pausa estiva in cui i grandi artisti mettono in standby le pubblicazioni e si dedicano ai live, lasciando le luci della ribalta alla mmerda.

Io non so se loro sono un grande gruppo. Più passa il tempo e più li considero un po' sputtanati. Ho ascoltato un paio di volte il nuovo album "AM" degli Arctic Monkeys che stava in streaming su iTunes (ora non più) ma non mi sono ancora convinto. Men che meno sono entusiasta all'idea di vederli live prossimamente, visto come ne parlano tutti, difatti mi sa che passerò anche stavolta. Però ecco, è opportuno saperlo.

Altro giro, altro gruppo sputtanato. Se avete intenzione di registrarvi al servizio di streaming Rdio, potete ascoltarvi lo streaming dell'album "MGMT" degli -guarda un po'- MGMT, in uscita domani. A me è bastata l'anteprima e leggere un paio di commenti in giro per evitare lo sbattimento. Ma anche in questo caso, io sono per l'autodeterminazione dei gusti.

Passiamo a cose un po' più serie. Video di qualità non eccelsa testimoniano il debutto live di due nuovi brani dei Pixies, "Blue eyed hexe"/"Green and blues". A dispetto della recente perdita di pezzi ("siamo caduti in basso", ahah) sembra che Frank Black e compari vogliano fare sul serio e non rintanarsi nel loro ruolo iconico da cimitero degli elefanti.

Chi fa fottutamente sul serio, con un tease forse troppo spinto, sono gli Arcade Fire, che se ne escono a fine ottobre col nuovo album "Reflektor", dal quale è tratto il brano intitolato -guarda un po'/2- "Reflektor". James Murphy degli LCD Soundsystem alla produzione, David Bowie ai cori, pretenziosità elevatissima ma il risultato è dalla loro parte.

Singolo trascinante che ha catturato la mia attenzione in radio, "Walk us uptown", per la collaborazione Elvis Costello & The Roots. Il disco intero, "Wise up ghost", risulta meno accattivante se si pende dalla parte di Costello come me, ma il progetto è comunque interessante nel complesso.

Abbassando un po' il tiro, ma non il livello qualitativo, e scopiazzando da quelli di Benztrade che ci arrivano sempre un pezzo prima di me, merita ben più di un ascolto il doppio singolo "Hanged man"/"I quit girls" dei Be Forest. Il vinile sembra bellissimo e l'ho comprato, mi piace trovare ogni tanto risposta alla domanda ridondante di (s)fondo, whatever happened to shoegazing?


giovedì 12 settembre 2013

Not In My Wallet

È vero perché l'ho letto su Internet. Grande cazzata.
È vero perché l'ho letto su Facebook. Non dico impossibile, ma quantomeno improbabile.
La lotta serrata tra le minchiate e i populismi, che spesso vanno a coincidere, ha reso FB un posto quasi infrequentabile, come un bar in cui si ritrovano i peggio scemi del paese.

Ho trovato pochi giorni fa un post che riportava questa notizia.


Prendiamola per buona, e già qui facciamo un atto di fede. Andiamo a leggere i commenti al suddetto post, pronti a tutto, ben sapendo a cosa ci saremmo trovati di fronte.
Epiteti, dichiarazioni di guerra, incitazioni all'emulazione o alla rivoluzione fiscale. L'eroe che ruba allo Stato per restituire i soldi ai cittadini.
Capisco che la capacità di ragionamento non è dote che tutti possiedono, ma un paio di considerazioni abbastanza semplici alla portata dell'uomo medio vengono abbastanza spontanee.

Che differenza c'è tra questo gelataio e il dentista (per citare una categoria a caso in cima alle classifiche dell'odio) che ti propone una riduzione del 21% sul totale se accetti di scordarti la fattura? La questione è delicata, la mia posizione da lavoratore dipendente non è comunque ben delineata, perché è vero che le tasse dovremmo pagarle tutti, ma ci sono situazioni di contingenza in cui qualcuno deve sfuggire alla tagliola fiscale per vedere dignitosamente ricompensata la propria attività, che spesso è massacrante e senza riposo oltre a comportare un rischio di impresa che pure andrebbe ripagato in qualche maniera. Quello che obietto è che non puoi giudicare due soggetti che si comportano alla stessa maniera come un eroe il primo e uno stronzone il secondo.

La seconda è una considerazione di semplice matematica. Il fatto che costui (gelataio o dentista che sia) anziché versare alla collettività un quinto della somma la restituisca al cliente non lo rende un benefattore a titolo gratuito. Perché è vero che lui quel quinto non lo avrebbe visto in nessuno dei due casi, e ha sfidato il sistema per rimetterlo in tasca all'avventore. Ma è anche vero che sui restanti quattro quinti sarebbe sottoposto ad altre imposte, esagerate quanto vogliamo, diciamo il cinquanta percento che in realtà è qualcosa di meno, e di questa cifra elusa al fisco un cinquantasettemilionesimo è roba mia, e tua, e del cliente, e di quello che ha commentato su Facebook. Regalando 10 fiorini al cliente, contemporaneamente si intasca 20 fiorini che spetterebbero allo Stato, e quindi in parte al cliente stesso. E tu magari gli dici pure grazie che ti ha fatto lo sconto.

Non è un gesto di eroica resistenza. Perseguirlo nei termini di legge non è un atto di prepotenza, ma di giustizia. Comprenderne le cause e su di esse intervenire sarebbe auspicabile per tornare a far finta di vivere in un Paese civile, ma se la situazione fa attualmente schifo non è elogiando un furbo che la si migliora, è anzi un passo indietro, l'ennesimo.

lunedì 9 settembre 2013

Più di un terzo

Nessun festeggiamento, ma un minimo di autocelebrazione intimistica ci sta.
Ieri, 8 settembre, non ricorreva solo il settantesimo anniversario dell'armistizio che tanto male e tanto bene ha portato nella nostra storia. In questa data, semplice da ricordare, cadde il mio primo giorno "vero" di lavoro, senza contare quei piccoli impeghi estivi malretribuiti ma comunque regolari e validi ai fini del conteggio pensionistico. Per la mia generazione, per i miei coetanei, dieci anni di tempo indeterminato nella stessa azienda sono un traguardo non troppo semplice da raggiungere. Anche qui, c'è del buono e del meno buono, ma i miei tormenti interiori riguardo la fissità del posto vengono temporaneamente sospesi in favore di argomenti più futili. Tipo la rotondità del numero dieci.

"Ten" come il primo album dei Pearl Jam. "10" come un prescindibile ma per certi versi memorabile film di Blake Edwards.
Il Dieci è fin troppo retoricamente il numero dei calciatori di maggior classe, tra i quali mi piace citare Roberto Baggio, Ruud Gullit, David Platt, Domenico Morfeo, Cristiano Doni quando era al Brescia, Paulo Futre.
Le dieci ragazze di Battisti e i cinque scatti di anzianità che corrispondono a dieci anni di assunzione, che sono una miseria ma soccomunquesoldi.
Dieci sigarette nel pacchetto come soglia di riacquisto quando hai in previsione di uscire la sera.
Dieci come la matematica per me, o io per la matematica.

Dieci anni di soddisfazione e massacro, un lavoro e cento ruoli (dieci alla seconda), una scrivania e cinque (dieci diviso due) capi.
Dieci come il duemiladieci, che ci ho pensato oggi che sono passati tre anni e mi sembra ieri.

martedì 3 settembre 2013

New Old Songs

Il buio oltre le Kim. Le mie due bassiste di riferimento a cavallo degli anni 80/90, accomunate dal nome, se ne sono andate di recente, ma il mondo noise-altern-rock non si ferma davanti a nulla. E ci sono come al solito gli streaming a darcene conto.

I Pixies senza Kim Deal saranno sul banco di prova quest'autunno. Dopo il brano "Bag Boy", primo inedito da secoli di Frank Black e soci, è uscita a sorpresa la news di un EP di quattro nuovi pezzi messo in vendita oggi, con la canzone "Indie Cindy" in streaming su Consequence of Sound. Sto meditando se tirare fuori o meno la carta di credito, ché a me i vinili dieci pollici piacciono un casino.

I Sonic Youth senza Kim Gordon sono un grosso punto interrogativo. Ancora non si capisce se hanno un futuro. Quel che è certo è che Kim Gordon senza i Sonic Youth un futuro ce l'ha, e su Pitchfork si può sentire l'intero album "Coming apart" del suo nuovo gruppo Body/Head. Derivativo dei SY nei loro aspetti più noise, piacevole, consigliato agli amanti del genere. Lo spezzettamento dei Sonic Youth ha prodotto un sacco di gruppetti interessanti (vedi Chelsea Light Moving), anche se ci sta per il momento privando della band seminale.

Focus/Temper

I runner, veri o professionisti o amatoriali o improvvisati o finti -come me, hanno il viziaccio di parlare della corsa esprimendosi in cifre, che risultano incomprensibili a chi non è avvezzo a questo sport. Sto per cascare anche io nel tranello, rischiando di rendere illeggibile il post, ma c'è un motivo particolare che va al di là delle statistiche e dell'autocompiacimento ad esse legato.

Da anni sostengo che Teen Age Riot dei Sonic Youth sia una canzone il cui ascolto restituisce una carica pazzesca. È stato brano ufficiale del lunedì mattina in bicicletta, quando ancora ero pendolare FS, per poi diventare pericolosa quando stavo in auto e partiva dal cd, e ovviamente quando più di un anno fa ho preparato la prima playlist dedicata alla corsa -rimasta poi quasi invariata nei mesi- ce l'ho messa come pezzo forte. E mi sono accorto più volte di spingere con intensità nel momento in cui lo shuffle dell'iPod Shuffle me la faceva sentire.

Ma questa sera ho avuto la dimostrazione che è doping. Indiscutibilmente doping, da inserire nella lista delle sostanze proibite.
Ora arriva la parte noiosa con le cifre. Da quando la temperatura è calata e si fa un po' meno fatica a correre la sera, la distanza che percorro si è assestata sui 12.5 km, con un passo di poco inferiore ai 5 minuti per km. Stasera il clima era altrettanto ottimale, ma mi sentivo affaticato, respiro affannoso, dolore di gambe, passo un po' troppo spedito nei primi minuti, sta di fatto che intorno ai 10 km sento le avvisaglie del cedimento. Raggiungo il chilometro 11 e decido di completare il giro per poi fermarmi, ché non ne avevo più. Poco prima del traguardo prefissato, parte appunto Il Pezzo. Che per chi non lo sapesse dura sette minuti. Sulla spinta emozionale mi propongo di tirare almeno al dodicesimo km, tirando fuori le ultime forze. Se non fosse che ne trovo delle altre, per eguagliare i 12.5 prefissati come asticella. Ma a quel punto l'adrenalina in circolo è talmente elevata -"he acts the hero, we paint a zero on his hand"- che sposto il limite un po' più in là, fino alla fine del brano non posso mollare.
Ed è così che da moribondo al di sotto del mio livello finisco per sfoderare una prestazione migliorativa. 13.5 km, uno in più del previsto, con un passo medio discreto e un tempo sugli ultimi due km molto buono, in crescita, proprio quando stavo tirando i remi in barca. L'infografica qui di seguito può dimostrarlo. E tutto è avvenuto per merito della canzone giusta al momento giusto.


domenica 1 settembre 2013

Chi sono io per giudicare?

A completamento di quanto già anticipato negli scorsi posti, NME offre in streaming il nuovo album dei Babyshambles, "Sequel to the prequel". Pigiate il link a vostro rischio e pericolo, il mio sentimento oscilla ancora tra:
- i Babyshambles non sono mai stati una gran band e a maggior ragione nel 2013 non possono mettere assieme nulla di buono
- è gradevole e orecchiabile, i pezzi più ammiccanti non sono affatto male
- Pete Doherty è completamente bruciato, queste canzoni non sono di certo opera sua
- il post-punk revival o garage rock revival non ha più ragione di esistere, ma se il genere meritasse ancora un po' di credito questo disco sarebbe davvero buono
In tre parole, anacronistico, appetibile, confortante.

Posso parlare certamente meglio del disco nuovo dei Franz Ferdinand, "Right thoughts, Right words, Right action", un balzo in avanti rispetto a "Tonight", suona come una prosecuzione dei primi due album (che ho amato e amo tantissimo, sebbene qualcuno obietterà che sono ripetitivi), con una mezza deviazione un po' danzereccia e un po' 60's che non mi lascia per nulla perplesso. Sono indubbiamente ancora vivi, cosa che chiaramente non si può mai dire di Doherty e soci.

Anche la raccolta dei Belle and Sebastian "The Third Eye Centre" ha ricevuto maggiore attenzione da parte mia. Non è male, ma resta confinata alla voce "disco per fan e appassionati", non ha la stessa intensità e organicità di "Push barman to open old wounds". Il punto è che quella era una raccolta atipica di EP, b-sides e rarities che formavano un doppio disco unico, e a memoria di album simili mi vengono solo "Hatful of hollow" e "Louder than bombs" degli Smiths. Una retrospettiva per pochi intimi, e per tenerli buoni nell'attesa di qualcosa di nuovo.
Nota a margine: io il disco l'ho pre-ordinato appena mi è stato possibile, speravo di rientrare nei primi cento ma non ci credevo più di tanto. L'altro giorno mi è arrivato il pacco, e a quanto pare sono stato sufficientemente celere da meritarmi il poster autografato. Non posso che parlarne bene, a questo punto.


Nota a margine/2: non c'è uno streaming da linkare, ma il nuovo disco dei Crocodiles è fighissimo. Consigliato senza se e senza ma. Unico neo, il titolo "Crimes of Passion" fa davvero schifo. Questo il brano che spacca più di tutti, secondo il mio modestissimo gusto personale.