venerdì 29 giugno 2012

Algebricamente differente

Affronto la verità a muso duro: sono un malato della raccolta differenziata.
Fino a poche settimane fa vivevo in un paese cosiddetto "riciclone", di quelli che puntano al 90% di riciclaggio. Nessun cassonetto, raccolta porta a porta quotidiana, separare la carta dal vetro dalla plastica dagli scarti organici per avere meno indifferenziato (che ti viene quantificato in base a quanti sacchi ne fai, e da lì deriva la tassa sui rifiuti). Una costellazione di bidoncini, e un'abitudine mentale a mettere ogni cosa al posto giusto.
A Brescia ci sono i cassonetti. Non che mi mancassero, eh. Nessuno ti obbliga ad essere virtuoso, è solo questione di buon cuore. Paradossalmente, producendo un cazzo di rifiuti fare i mucchiettini risulta macchinoso. E aspettare di averne una quantità degna per essere gettata via sembra assurdo.
Così ieri sera sono uscito a gettare la spazzatura. Sacchetto semivuoto della plastica in mano. Sacchettino di carta con le pubblicità raccolte nella cassetta della posta nell'altra. In mano barattolo di latta dei pomodorini pelati, al suo interno il bicchiere IKEA crepato di qualche post fa, all'interno del bicchiere un limone che mi si è marcito sotto il lavandino, non prima di essersi nascosto alla vista umana e aver dato luogo per un paio di giorni alla domanda ripetuta "Ma che cazzo è questo odore che sono due giorni che non metto nemmeno il sacchetto della spazzatura (ho cenato due sere fuori, ndr)?".
Per un totale di sette-ottocento grammi di rifiuti, ho fatto passare quattro diversi cassonetti.

9 commenti:

  1. BRAVO!!!
    amo gli uomini con la coscienza ecologica.

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    1. non è uno status semplice da mantenere, devo organizzarmi per ben, magari con dei contenitori che facilitano l'attività...

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  2. Io so solo che, a seconda delle congiunzioni astrali delle quali ignoro la composizione, un vicino non meglio identificato prende il mio rifiuto differenziato ben posizionato dinnanzi al mio cancello[al solito quello cartaceo], e lo mette nel suo bidone.
    Le cose sono circa due:
    1)Immensa cortesia non esplicata;
    2) Una più subdola copertura della propria mancata raccolta differenziata.
    Quando me ne sono accorta, ho provveduto a togliere il rifiuto dal suo bidone e rimetterlo al proprio posto.
    Se riaccadesse e non avrò modo di provvedere, lo avrò certamente fatto in precedenza buttando tra il cartaceo delle scorie d'amianto, in modo da addossargli tutte le conseguenze del caso.

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    1. I ladri di immondizia mi mancavano, proverò a lasciar fuori dalla porta qualche sacchetto sperando che qualcuno prenda a cuore la questione. Anche se già ho notato che il posacenere appoggiato sul davanzale non c'è nessuno che me lo svuota.

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  3. All'inizio la raccolta differenziata mi faceva sentire una brava cittadina; da quando circolano voci sul fatto che poi venga rimesso tutto insieme ci metto meno cura nell'organico e nel secco indifferenziato... se mi fanno la multa gliene canto 4!

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    1. Io sono talmente deviato che ho uno scatolone in ufficio in cui butto i fogli di carta, pur sapendo che finiscono nel sacco dell'immondizia generica. D'altro canto, è pure un buon modo per poter sempre recuperare quei documenti che ti accorgi essere necessari cinque minuti dopo averli cestinati.

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  4. Il limone marcio è una creatura demoniaca. Credo sia citato nell'Odissea

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    1. È una sciagura, anche perché il limone normalmente campa un sacco, quindi non te lo aspetti, infido due volte.

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