martedì 6 agosto 2013

Legge della conservazione della massa

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma (o si nasconde)

Uno dei miei passatempi preferiti è raccontare storielle che mi ricoprono di ridicolo, per farmi apparire più simpatico e meno musone di quello che gli altri possano pensare (a ragione).
Episodio molto gettonato è quello vecchio di un anno del lucchetto della bici (del quale scrissi approfonditamente qui e qui). Riassumendo in breve, al rientro dalle brevi ferie estive mi accorsi di non trovare più la chiave per slegare la bicicletta che giaceva beatamente nel mio garage. Ogni tentativo fu inutile, al punto da ricorrere alla soluzione drastica ovvero tranciare il cavo.

Mi trovo a Valencia, giusto un mese fa. Siamo fuori a cena, di fronte ad alcuni secchielli di birra e piatti di tapas improbabili, quando ad un certo punto avverto un certo fastidio nella tasca posteriore dei bermuda. Tasto da fuori e riconosco una forma circolare. Il Gastone che c'è in me subito pensa "Saranno i soliti due euro che dissemini nei pantaloni e ritrovi dopo settimane/mesi" sebbene di solito accada con le banconote da cinque. Infilo la mano per scrupolo, già sapendo cosa avrei trovato.
E invece. A grande sorpresa. Esce questa.


Già. Proprio quella. Maledetta. Ben nascosta, resistente alla lavatrice, consapevole che quei bermuda non vanno stirati. Pensava di averla fatta franca. Si è guadagnata un posto nel mio personale reliquiario.

2 commenti:

  1. A me hanno fregato la bici.
    Vado a guardare nelle tasche dei jeans.

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    1. Con me non puoi competere. A me ne hanno fregate tre. In realtà due, ma una l'ho ritrovata e poi me l'hanno nuovamente rubata.

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