venerdì 2 novembre 2012

Tripadvisor

Come molte altre persone, in particolar modo della mia generazione, ho viaggiato con Ryanair e sono grato a Michael O'Leary e alla sua geniale intuizione di una compagnia low-cost del genere per avermi permesso di visitare luoghi che mai altrimenti avrei potuto raggiungere pagando un vero biglietto.
Come molti turisti squattrinati, mi sono dunque trovato spesso in coda al gate per imbarcarmi e occupare il mio posto non numerato, chiedendomi chi fossero quei dementi che stavano nell'altra fila, avendo pagato un imbarco "Priority" costato probabilmente quanto il mio biglietto, per salire sul Boeing 737 giusto un istante prima.

Col passare degli anni, ho potuto condurre alcuni studi antropologici sugli occupanti della fila che sale per prima, posso dunque enumerare un breve campionario di questi soggetti:

- innanzitutto ci sono io, che quando viaggio per lavoro su tratte non coperte (o coperte male) da compagnie tradizionali posso permettermi di investire una piccola parte del risparmio e farci rientrare l'addizionale di 6 euro (più eventualmente altri 6 per il ritorno), talvolta buttati nel cesso causa arrivo all'ultimo secondo o distrazione fatale o perdita di tempo ai controlli di sicurezza causa presenza di utensile metallico appuntito lungo 40 cm nel mio bagaglio a mano (tratto da una storia vera)
- ci sono almeno due persone, delle sette-otto in fila, che non hanno capito il meccanismo e si accodano erroneamente, chiedendosi pure il perché di tutti quegli altri Lemmings che tengono la destra quando c'è un corridoio libero a sinistra, salvo venire poi respinti dalle gentili signorine che li spediscono proprio dietro tutti quei Lemmings che apparivano loro poco scaltri fino a pochi istanti prima
- la famiglia medio-borghese poco avvezza agli aeroplani che ha comprato i biglietti in agenzia, elargendo una commissione equivalente al prezzo del volo, acquistando tutti gli extra possibili incluso il trolley griffato; particolarmente insopportabile il figlio poco più che decenne, che indossa un paio di Hogan (figliolo, non ti accorgi di quanto facciano pena quelle scarpe?) e puntualmente blocca il flusso -fortunatamente ridotto, essendo noi stronzi con priorità giusto quattro gatti per definizione- nascondendo la carta d'imbarco e/o il documento nei posti più angusti e impiegando ogni volta un minuto abbondante per mostrarlo all'assistente di terra/bordo; da segnalare anche la pettinatura a caschetto tipo bambino del Kinder Cioccolato, altrettanto orribile
- businessmen che non si schiodano un attimo dal telefono, non per concludere chissà quali trattative o contratti, bensì per lamentarsi con l'interlocutore di quanto rigido sia il limite per il bagaglio a mano, di quanto mediocre sia il servizio privo di bevande o giornali, di quanto ridicola sia questa abitudine da parte di una compagnia irlandese di dare comunicazioni in inglese e poi casomai in italiano e di conseguenza di quanto inascoltabile sia l'italiano di questi steward/hostess che parlano otto lingue ma si sente che non hanno padronanza, di quanto stretti siano i posti e di quanto folle sia questa compagnia che tra non molto vedrai che farà pagare l'accesso alla toilette e renderà disponibili posti in piedi ancora più low-cost per gli ultra-poveracci (tutte bufale apparse sui boxini dei quotidiani online e mai verificatesi nel concreto, in quanto appunto bufale)
- l'arrogante affrettato, che arriva all'ultimo secondo quando tutti hanno già passato il varco e corre in mezzo alla folla usando il proprio trolley a mo' di ariete e sventolando la carta d'imbarco con l'altra mano, gridando "praioriti, praioriti"; nel mentre tu, passeggero prioritario arrivato un po' meno tardi di lui, hai sfruttando la corsia di accesso per guadagnare qualche posizione ma ti sei accodato a coloro i quali avevano già guadagnato il posto in fila poiché meno prioritari ma un po' più furbi di te; perché poi, a dirla tutta, avere la priorità e arrivare a imbarco quasi chiuso è da scemi, e non è il caso di urlarlo ai quattro venti
- lo straniero consapevole, anglofono o comunque nordico, che ha pagato per un servizio a lui noto, che si fa i cazzi suoi e non rompe le palle a chi gli sta intorno

8 commenti:

  1. avendo fatto l'altro ieri un biglietto ryanair
    ho notato come ora, se decidi di non fare l'assicurazione, ti appare un banner che elenca le disgrazie della vita e poi ti propone due opzioni per proseguire:

    1) Voglio assicurarmi
    2) Ho deciso di correre il rischio

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    1. Ti dirò di più, quando fai il check-in online te lo chiedono di nuovo, assieme a tutte le altre domande stronze per venderti qualcosa.

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  2. Anche io nel volo prenotato da poco ho dovuto accettare le sfortune lanciatemi dalla compagnia a causa della mancata assicurazione :)
    Devo dire che per il primo volo Ryanair gli amici mi avevano dipinto uno scenario assurdo, invece non è andata così male! Anzi lo spettacolo offerto in volo, con tutte le comparse hostess che recitano diversi personaggi e copioni (simulazione, bar, lotteria, negozio e via dicendo) mi ha divertita!

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    1. È un incubo per i viaggiatori sonnolenti come me (iPod a volume improponibile e alienazione totale dal mondo), ma ha comunque un nonsoche di caratteristico.
      Hai dimenticato le celeberrime sigarette elettroniche dalle più improbabili fragranze...

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  3. la parte più bella avviene in quegli aeroporti in cui
    per andare fino all'aereo non c'è il pulmino ma si va a piedi dal gate e allora vedi che tutti
    hanno vergogna a correre spudoratamente
    e quindi ci si limita ad allungare il passo
    con l'espressione de " oh embè? Io cammino sempre così, c ho le leve lunghe, c ho"

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    1. Stando peraltro attenti a non calpestare il bambino con le Hogan e i capelli alla Kinder che intanto si perde via per i cazzi suoi. Viaggiare in giornata, senza trolley, in questo senso aiuta un casino.

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  4. Okay 2.
    Ero passata per i ragguagli musicali ma l'analisi sociologica mi ha fatto letteralmente morire!!:)

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    1. Il problema è che non ho dovuto inventare nulla, questi deficienti esistono davvero.

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