venerdì 7 gennaio 2011

Thank you (for the Roses)

Gli Stone Roses sono uno di quei gruppi che ascolto discontinuamente. Sto mesi senza sentirli, poi d'improvviso mi coglie l'ispirazione e vado in loop per circa tre giorni, per poi nuovamente metterli nell'angolino pronti da essere tirati fuori alla prossima buona occasione.
I passaggi che mi portano all'infatuamento per il gruppo che fu di Ian Brown sono anche quelli abbastanza rituali: sento passare su Virgin i Charlatans, per un paio di ore canticchio loro (solitamente "The only one I know"), a quel punto il nesso con gli Stone Roses è cosa fatta. Altre ore a canticchiare (e in questo caso va per la maggiore "The hardest thing in the world"), poi alla prima occasione buona dall'iPod o sul pc vado a ripescare gli album e mi ci chiudo.
Non è che sia una cosa molto originale, capita anche a miliardi di altre persone con milioni di altri gruppi. La cosa divertente è quell'atmosfera surreale che si crea in testa, che ti fa sentire ovattato e stupidamente felice (che ce ne sia motivo oppure no), e che ti cambia l'approccio alla giornata. E il tempismo con cui gli Stone Roses fanno la loro comparsa mi fa pensare che no, non c'è niente di casuale in tutto questo.
Anche andare in mona con "Going down" che rimbalza da un orecchio all'altro ha il suo bel fascino.

N.B. Già che siamo in vena di suggerimenti musicali linkati, il titolo del post è ripreso da questo brano dei dEUS.

15 commenti:

  1. "questo brano" dei dEUS è fantastico. e mi ha aperto un mondo che non conoscevo.

    thank you!

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  2. che poi è stato pubblicato sia come "For the roses", sia come semplicemente "Roses".
    de nada, comunque ;)

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  3. occhio che ora ti contatterà un mezzo marpione che, con la scusa degli stone  roses, ti chiederà di uscire.
    a me successe così quando dichiarai anni fa il mio amore per gli stone roses sulla colonna destra del mio blog.

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  4. Probabilmente ero io sotto mentite spoglie.
    Non so resistere ad una donna che ama gli Stone Roses.
    Hai da fare domani a mezzogiorno? Andiamo a berci un bianchino al bar in piazza dopo messa?
    (vedrò bene di diffidare degli sconosciuti, grazie del consiglio)

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  5. http://www.youtube.com/watch?v=LmUXJHKimU8&feature=related

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  6. Chi sei, anonimo che mi vuole rimorchiare?

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  7. Bazinga. Shinystat ti ha smascherato.

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  8. lo sai che la radio online che ascolto al lavoro li passa di continuo?

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  9. ti stai "sgrezzando" anche tu? li passavano spesso anche quando ascoltavo Virgin Alternative UK o come caspio si chiamava.

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  10. Passo poco di qui ma ogni volta c'è un pezzo della mia giovinezza
    For The Roses (e tutto In a bar under the sea a dire la verità) mi ricorda i primi anni delle patenti tornare tardi il sabato sera e fare piano per non svegliare mia madre. I primi veri scleri d'amore e le code ai banconi affollati dei locali torinesi. Molte cose sono cambiate, molte no.
    Ma i dEUS sono una costante per me e quell'album è una meraviglia, non credi?

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  11. i dEUS meritano attenzione, e non solo per il nome che sembra scritto col Caps Lock inavvertitamente attivato. quell'album è una bella sintesi di quello che è il loro stile.
    è una specie di reliquiario postumo degli anni '90 questo posto, anche se io talvolta li ho scoperti a dieci anni di distanza.

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  12. ehi tu, come ti azzardi a parlare degli Stone Roses in questi termini così tiepidi? :D
    scherzo ovviamente, anche perchè sono LEGGERMENTE di parte, ADORANDO gli Stone Roses ... vogliamo parlare del primo album???????? " I'm the Resurrection"  è orgasmico, dai XD

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  13. più che termini tiepidi, sono discostante. quando mi metto a sentirli, ci resto sotto pesantemente. e comunque si, quell'album è un trip totale.

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