mercoledì 13 luglio 2011

Last nite

Il concerto più bistrattato che si ricordi a memoria d'uomo. Previsto inizialmente alla Fiera di Milano-Rho, dopo un mezzo fiasco nella prevendita dei biglietti viene spostato al Castello di Vigevano. Cornice suggestiva, per carità, ma una discreta mancanza di rispetto nei confronti di chi già aveva speso i suoi soldi -tanti, 55 euro per la precisione- per un presunto festival con una lineup non troppo esaltante. Avessero diminuito il biglietto di 15 euro lasciando solamente gli Strokes aperti dai Verdena, non dico avrebbero riempito San Siro (non stiamo parlando dei Take That) ma il riscontro sarebbe stato migliore.
Comunque ci siamo. Partiamo il prima possibile per guadagnare una buona posizione e ci piazziamo in terza fila laterale. Man mano che il sole cala e l'Apocalypse now degli insetti aumenta di intensità, passiamo in rassegna:

Elizabeth
Non pervenuti, erano da poco scesi dal palco al mio arrivo
Dan Black
Me lo sono perso, ero allo stand delle birre
Glasvegas
Volendo anche bravi, ma con una carica pari a zero, poco coinvolgenti
Verdena
Sempre più bravi sul palco, peccato che si siano dimenticati dei loro primi tre album; non che pretenda Valvonauta, ma qualche pezzone si poteva ripescare
Chromeo
Chi cazzo li ha invitati? di chi sono parenti? avranno mica confuso il Flippaut Alternative Reload con il Flippaut Dance Reload?
Nota positiva a margine
La scelta dei dischi messi nei cambi di palco. Anche se ero l'unico che cantava i Pulp a squarciagola. Let's all meet up in the year 2000.

A questo punto rimane da parlare solo del concerto degli Strokes. Ah sì, si sono esibiti pure gli Strokes. Un'ora e un quarto di concerto. Dai quali vanno tolti almeno venti-venticinque minuti di vuoto tecnico. Canzoni completate: una decina circa, mi pare (con la scaletta sarò più preciso). Memorabile "Last nite". Nessuna recriminazione nei loro confronti, non hanno litigato e non si sono sciolti e hanno tenuto il palco nonostante l'evidente imbarazzo dovuto al non poter suonare. Ogni due per tre gli strumenti si ammutolivano, e i vani tentativi di sistemare la situazione sono andati in fumo.
Perché io a casa se attacco contemporaneamente lavastoviglie e lavatrice so che mi salta il contatore. E se ho l'esigenza di maggiore potenza, ne chiedo di più all'Enel.
Se io organizzo un concerto e ho un contatore da 3kW, non posso pretendere di attaccarci tutta la strumentazione del palco. Se volete risparmiare, chiamate i Neri per Caso.

Nota negativa a margine
È bastato l'attacco di "New York City Cops", primo brano della scaletta, per far sì che dalle file dietro iniziassero a caricare la transenna. Pareva di essere al Sonisphere o all'Heysel. Già si stava alle strette come sardine in una scatola di latta spappolata (cit.), a quel punto la situazione si è fatta insostenibile. Ho una certa età io, cazzo. Ed è stata una grande scelta quella di sgusciare via e goderselo da fuori la calca, dove si poteva ballare-cantare-accendere sigarette-comprare acqua. Perché paradossalmente si sentiva benissimo in tutta la piazza, quando il segnale arrivava ai cassoni.

4 commenti:

  1. il tutto risolvibile con la celeberrima "vasca" tra l'altro.
    avrei preferito una cinquantina di persone sulla schiena,non 5000.
    però ti sei dimenticato di quando anche tu finalmente hai visto Carlo Pastore [che nessuno si cagava]

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  2. Sono una persona dotata di autocontrollo. Altrimenti passavo la notte in caserma per "lesioni personali a semi-celebrità".

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  3. per te è un po' meno amaro l'esserteli persi, immagino.
    hopefully next time...

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