lunedì 28 marzo 2011

Autarchia (release '11)

Non che di macroeconomia ce ne capisca un granché, non ho proprio le basi per ragionare coscientemente su certe questioni.
Ma mi lascia perplesso realizzare che quegli stessi personaggi che esattamente 17 anni fa salirono al potere inneggiando alla "rivoluzione liberale" (oddio, proprio gli stessi no, visto che i veri liberali della compagine se ne sono andati uno ad uno nel corso degli anni) sono i fautori della manovra protezionistica degli ultimi giorni volta a salvaguardare la proprietà italiana delle nostre aziende (nella fattispecie Parmalat).
A parte il dubbio legittimo, ché uno pensa alla vecchia proprietà Parmalat -Tanzi- e conviene che una qualunque holding straniera non potrà mai fare i danni che sono stati compiuti da codesto esempio di fenomeno italico.
L'immissione di capitali stranieri nel mercato italiano, con la garanzia che l'italianità del prodotto non verrà intaccata (non sono mica scemi, il "made in Italy" nel settore alimentare tira ancora da maledetto, non ci vengono a "rubare il prodotto" come qualcuno paventa), non è di questi tempi una boccata di ossigeno da non disdegnare? O vogliamo piuttosto una, cento, mille Alitalia?
Perché siamo tutti italiani quando ci sono i Mondiali di calcio (e l'Italia va avanti, altrimenti sticazzi) e quando qualche scemo fa leva sul senso di unità nazionale contro l'invasore.

3 commenti:

  1. tu sei un figo
    è già da un po' che lo sostengo

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  2. Il livello delle menti che ci guidano è talmente infimo che mi tocca passare per figo.
    Non sono io che sono intelligente, è Frattini (per dirne uno) che è un pirla.

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  3. si, diciamo che il paragone aiuta

    comunque credo che Frattini ci tenga ad assomigliare un po' a Tony Hadley da giovane, solo senza ciuffo

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