martedì 24 aprile 2012

Smells like teen spirit

Anticipiamo i discorsi meteo-tappabuchi dei prossimi giorni, quando arriverà il caldo vero e quelli che nelle ultime due settimane hanno frignato per la pioggia incessante (peraltro, due ore di acqua quotidiane, senza saltare un giorno e senza sforare il tetto, a me sembrano un compromesso ragionevole) inizieranno a frantumare i maroni con il caldo.
Nessun fastidio per gli acquazzoni, ho pure i tergicristalli silenziosi, ma nemmeno i trenta gradi mi indispongono. Si chiama "susseguirsi delle stagioni", un concetto che in genere si assimila intorno ai 6-7 anni. Una sola ragione mi innervosisce, ed è una delle consuete paranoie antisociali: l'odore ristagnante di sudore negli uffici, a causa di madornali errori di vestizione mattutina. Alzarmi col sole già alto e la temperatura assestata mi facilita il compito, ma anche chi punta la sveglia alle sei e trenta potrebbe evitare il maglioncino, magari accompagnato da camicia (tenuta che non riesco a reggere manco in inverno), poiché è risaputo che alle dieci inizia a fermentare l'ascella, ed è un'escalation fino alle cinque del pomeriggio. I loculi monopersona si trasformano in camere a gas, negli open space diventa un terno al lotto, rimpiangendo così i tempi in cui si poteva fumare in ufficio (e io non sono mai stato uno di quelli), per non dire quell'estate che ho lavorato dal fornaio e la devastazione olfattiva aveva l'aroma di croissant.
L'Arbre Magique da ufficio. L'Ambi-Pur per la ventola del pc. Il giorno che li trovo al supermercato (il giorno che metto piede in un supermercato, magari) mi sveno e ne compro un bancale.

6 commenti:

  1. Leggevo tempo fa su una rivista che da un sito si possono inviare email anonime per dire a qualcuno che ha l'alito cattivo... probabilmente c'è un servizio simile per "suggerire" ai propri colleghi che usare un deodorante (previo lavaggio) non è contro le regole aziendali, anzi può migliorare la prossemica ed il lavoro in team. Oppure si può sempre sperare in una rinite allergica che comprometta l'olfatto :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, l'allergia è il secondo nemico della primavera in ufficio, non si manifesta da un paio di anni ma le piante nemiche sono sempre in agguato nel giardino esterno, appena fuori dalla finestra. Le pene dell'inferno!

      Elimina
  2. Sai che ti dico?
    A me questo susseguirsi delle stagioni rimane parecchio indigesto. Che poi i trenta gradi uno li tollererebbe anche, peccato che ormai giungere ai quaranta è un lampo, e quindi sticazzi.
    Vorrei essere una rondine in grado di migrare al contrario per andare sempre verso il freddo.
    Essendo rondine però forse morirei.
    Allora vorrei solo migrare al contrario.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche a me il caldo sta parecchio sul cazzo in realtà, come le tasse, ma non per questo mi sento autorizzato ad infilare in ogni discorso il meteo o il governo tecnico.
      Secondo me il freddo è anche più "sociale" come clima.
      E ti immagino come rondine contromano, che incontra puntualmente gli stormi che si muovono in direzione opposta, con la berretta in capo e i guanti con le dita tagliate.

      Elimina
  3. Mi sento chiamata in causa, ieri ha diluviato e fatto freddissimo (ha nevicato a bassa quota) fino alle 4-4 e 30, ora in cui ha smesso di piovere ed è uscito un sole della madonna. Quando sono uscita dall'ufficio alle 18 c'erano qualcosa come 15 gradi e io ovviamente avevo su maglia a maniche lunghe + felpone dei giorni freddi freddi + giacca impermeabile antivento.
    Inutile dire che l'ascella reclamava doccia a gran voce.
    Comunque, riserviamo un po' di commenti inaciditi anche alla fiatella da cadavere e ai dopobarba/profumi nauseabondi?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La fiatella è un grosso problema, io mi stupisco di quanto poca sia la gente che si preoccupa della propria igiene orale dopopranzo. E l'Axe non è ancora stato estirpato dagli scaffali della corsia "cura della persona", purtroppo. C'è molto da lavorare.
      Ieri quando sono uscito c'era talmente bello che ho scordato l'ombrello in ufficio, ma era un caso limite e possiamo concedere una moratoria ascellare. Il problema diventa la sistematicità della cosa.

      Elimina